Aggiustare una tapparella: come fare

Tutti quanti in casa abbiamo quella solita tapparella che per un motivo o per l’altro è sempre stata difettosa. Troppo abbassata, troppo chiusa e chi più ne ha più ne metta.
Il problema molto spesso è riconducibile ad un utilizzo errato e troppo frettoloso, ma che state tranquilli è facilmente rimediabile tramite pochi e precisi passaggi di manutenzione.
Scopriamo insieme come aggiustare una tapparella di casa in tre differenti situazioni in cui potremo capitare!
Vediamole insieme!

Una tapparella bloccata è ovviamente molto scomoda perché non ci permette regolare l’ingresso del sole dentro la stanza, vincolando la nostra visuale verso l’esterno. Ecco perché è importante non tralasciare questo tipo di problema.

Come aggiustare una tapparella

Hai tirato troppo la cinghia e la tapparella non si chiude più ?
Nessun problema, capita spesso che sbadatamente non ci si renda conto di aver raggiunto la massima tensione e quindi di incastrare il rullo.
Per aggiustare la tapparella in questo caso dovrete essere in due.
La prima persona tiene la cinghie in tensione mentre la seconda dopo essere salito in sicurezza su una scala srotola delicatamente la tapparella, facendo si che lentamente si sblocchi e si chiuda.

La tapparella non si alza e non si abbassa, come procedere ?
In questo caso il nostro lavoro non si discosta tanto dal primo problema, con la differenza che adesso dovremo necessariamente aprire il cassettone dove è contenuta la tapparella arrotolata.
In questa sezione dovremo controllare che le aste della serranda siano parallele e che abbiano un passaggio libero e correttamente scorrevole.
Controllato e aggiustato questo la tapparella riprenderà sicuramente il suo normale compito.

La cinghia è usurata o rotta

Può capitare che con il passare degli anni certe cinghie si deteriorino e diventino molto fastidiose da utilizzare. Causando problemi e inceppando spesso i meccanismi che regolano il normale utilizzo della tapparella.
Ecco perché è importante che la cinghia sia sempre nuova e mai usurata o tagliata!

Qualora fosse rotta o in procinto di rompersi però state tranquilli, sostituirla è una vera e propria passeggiata.                                                                                                                                                Scopriamolo insieme.

  • Dopo aver comprato una cinghia nuova la prima cosa che dovrete fare sarà togliere la cinta difettosa dall’avvolgitore, quindi svita la placca dal muro in basso e togliete la cinghia.
  • Fatto questo sali in sicurezza sulla scala e apri il cassettone in cui è contenuta sia la tapparella che l’altra estremità della cinghia, arrotola la tapparella manualmente fino ad averla totalmente recuperata, bloccala poi con un pezzo di legno per tenerla arrotolata, fatti aiutare se ne hai bisogno!
  • A questo punto sfila la corda vecchia dalla parte superiore del rullo, così facendo avrai rimosso totalmente la cinghia usurata, inserisci la nuova, fai un nodo saldo e stabile per fissarla al meccanismo.
  • Lascia che lentamente la tapparella si srotoli
  • Carica la molla che permette di alzare la tapparella e metti dentro la cinghia, richiudendo il tutto con le apposite viti.
  • Chiudi la placca e alza la tapparella.


Se seguirai questi attenti e minuziosi passaggi nel giro di 30 minuti potrai nuovamente cominciare ad apprezzare la tua bellissima camera o il tuo avvolgente salotto. Rendendo ogni ambiente accogliente a modo tuo senza sottostare a tapparelle difettose o problematiche.
Aggiustare una tapparella difettosa sembra apparentemente difficile ma con la giusta preparazione si conferma come un grande e piacevole gioco da ragazzi. 

Si sa che gli imprevisti arrivano nei momenti meno opportuni, nel caso dovesse rompersi la tapparella della finestra, e la guida qui sopra non dovesse funzionare, dovresti valutare l’intervento di un tecnico specializzato. Solitamente in ogni città ce ne sono svariati, cercando pronto intervento Torino si possono contattare professionisti che in poco tempo risolveranno il tuo problema, questi ultimi operano anche in provincia, li puoi contattare tramite fabbrotorinoeprovincia.it

Come aprire una porta blindata?

Capita molte volte di tornare a casa e, sfortunatamente, ritrovare il proprio appartamento completamente svaligiato. Nella maggior parte dei casi, negozi, uffici ed abitazioni private sono dotate di porte blindate, le cui serrature garantiscono maggiore sicurezza e privacy, ma che possono essere scassinate con facilità da ladri esperti.

Esistono infatti determinati strumenti e specifiche azioni in grado di forzare la serratura di una porta blindata ed aprirla. Queste soluzioni, utili anche nel caso in cui le chiavi della propria abitazione venissero dimenticate all’interno, possono tuttavia non bastare, soprattutto qualora questo dispositivo presentasse un grado di sicurezza estremamente elevato. In questo caso, il consiglio è quello di affidarsi ad un servizio specializzato, come il pronto intervento fabbro di riferimento per la città di Torino, che possa risolvere il problema in maniera sicura e veloce.

Nel caso di emergenze è, invece, preferibile richiedere l’intervento dei vigili del fuoco, capaci di procedere all’apertura della porta usufruendo di metodi più veloci ed efficaci. Al contrario, una porta datata e, di conseguenza, priva di dispositivi di sicurezza moderni, può essere, come spiegato nei paragrafi successivo, scassinata con estrema facilità.

Scopo dell’articolo è, infatti, quello di fornire ogni dettaglio riguardante l’apertura di una porta blindata senza chiave, in maniera tale da sapere come agire in autonomia nel caso in cui fosse necessario un intervento di questo tipo, e di capire i metodi tramite i quali un malintenzionato potrebbe provare a forzare il dispositivo di sicurezza.

Apertura di una porta blindata senza chiavi: soluzioni fai da te

Perdere le chiavi di casa rappresenta sicuramente un grosso problema che, nella maggior parte dei casi, richiede l’intervento di un fabbro. Tuttavia, vi sono alcune soluzioni che, in maniera più o meno efficace, possono riuscire nel complesso compito di aprire una porta blindata:

  • Il metodo più comune è sicuramente quello che prevede l’uso della carta di credito. Quest’ultima, infatti, può essere utilizzata per sollevare l’incastro della serratura ed aprire la porta;
  • Maggiormente efficace è, invece, la tecnica che consiste nell’usare il trapano. Quest’ultimo, insieme ad una punta di almeno 5 mm, consente di perforare la porta nei pressi del buco della serratura, in maniera tale da eliminare tutti i cilindri e le molle presenti, che costituiscono il meccanismo di apertura. Una volta praticato il foro, sarà possibile inserire una qualsiasi chiave ed aprire la porta. Altrettanto efficace è il metodo relativo all’uso di una chiave limitata. Questa, colpita da un martello, farà scattare la serratura sfruttando l’energia cinetica;
  • Un ultimo, ma sicuramente meno efficace procedimento, riguarda l’utilizzo di un foglio di carta e del fil di ferro. Qualora la chiave fosse rimasta all’interno della serratura, sarà possibile tentare di aprire la porta inserendo il foglio di carta alla base di quest’ultima e, con il fil di ferro, cercare di spingere le chiavi verso l’interno. Queste, una volta cadute sul foglio precedentemente posizionato, potranno successivamente essere recuperate.

Ovviamente, ognuno dei metodi introdotti potrà rivelarsi efficace solamente nel caso in cui la porta non fosse stata chiusa a chiave.

Quali strumenti utilizzare per aprire una porta blindata?

Nonostante i processi precedentemente introdotti riescano, talvolta, ad aprire porte blindate caratterizzate da un grado di sicurezza non eccessivamente alto, l’utilizzo di appositi strumenti rappresenta sicuramente un metodo più affidabile.

Uno tra i dispositivi maggiormente utilizzati è il grimaldello bulgaro, strumento capace di scassinare anche le serrature a doppia mappa in virtù dell’ampiezza di queste ultime. Purtroppo, come testimoniato anche dalle crescenti statistiche relative ai furti con scasso, si sta diffondendo in maniera sempre più forte il fenomeno del key bumping. Questo prevede la costruzione di una nuova chiave, capace tramite a un colpo di martello, di far scattare il meccanismo facendo arretrare i pistoni.

Capita con frequenza che, sperimentando uno dei sistemi utili ad aprire una porta blindata, quest’ultima venga danneggiata. Al fine di evitare questa spiacevole situazione e, di conseguenza, spendere ulteriori somme destinate alla riparazione della struttura, è consigliabile praticare ognuno dei procedimenti proposti con grande cautela, senza mai forzare la mano.

È quindi preferibile tentare queste azioni diverse volte, muovendo costantemente l’angolo di inserimento del dispositivo usato senza mai applicare troppa forza. Di grande rilevanza sono, quindi, anche manualità e sangue freddo, in quanto provare a forzare la porta in maniera errata potrebbe causare problematiche che, nel peggiore dei casi, porterebbero alla sostituzione dell’intera struttura.

Qual è la serratura più sicura per una porta blindata?

Questi metodi, certamente utili ad aprire la porta di casa in mancanza di chiavi, vengono in egual misura utilizzati dai ladri nei tentativi di furto. È possibile scongiurare ogni tentativo di effrazione semplicemente acquistando ed installando una serratura di alta qualità, come quelle a cilindro europeo.

Oltre a resistere ad ognuno dei metodi descritti, queste ultime garantiscono maggiore sicurezza anche in virtù della loro capacità di resistere alla chiave bulgara. Da poco introdotta in commercio, questa specifica tipologia di serratura è stata specificamente pensata e sviluppata con con struttura antitrapano, barra anti-strappo e anti-bumping, elementi in grado di rendere quanto più complessa l’attività dei malintenzionati.

Conclusioni

Come abbiamo visto, nonostante non avvenga sempre con successo, è possibile aprire una porta blindata anche se non in possesso della chiavi di casa. Ovviamente, il consiglio è ancora quello di non forzare troppo la mano e anzi, qualora i risultati non dovessero essere quelli sperati, è preferibile lasciar perdere e richiedere immediatamente l’intervento di un professionista qualificato, dal semplice fabbro ai vigili del fuoco.

Turismo in Africa: quali paesi visitare?

turismo in africa

È indubbio che il continente africano sia stato l’ultimo a svilupparsi dal punto di vista del turismo. E ancora si trova, in generale, molto lontano in termine di qualità e quantità dei servizi offerti rispetto ad altre mete più gettonate.

Ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, dal momento che ci sono molte piacevoli eccezioni alla regola. In questo articolo voglio mostrarti quali sono i paesi che dovresti considerare per un viaggio se sei interessato a fare del turismo in Africa.

Uganda

Il primo paese che ti propongo non è in cima alla lista della maggior parte dei turisti che si avventurano nel continente nero. Ci sarà però un motivo se l’Uganda è soprannominato “perla d’Africa”!

Il paese gode di una certa stabilità politica da molti anni, il che ha favorito il fiorire dell’industria turistica. L’attrazione più famosa sono i gorilla di montagna nell’angolo sudoccidentale del paese, al confine con Congo e Ruanda. Ma non dimenticare di visitare il Queen Elizabeth National Park con i suoi leoni che si arrampicano sugli alberi e le cascate di Murchison, dove il Nilo si restringe e compie un salto di una violenza con pochi pari. Se ami uscire dai normali percorsi turistici, dirigiti a nord-ovest verso il parco di Kidepo e la Karamoja, non te ne pentirai.

Approfondimento: https://www.restandrecuperation.it/uganda-cosa-vedere/

Marocco

Tra i paesi arabi dell’Africa, il Marocco è forse quello che ha sviluppato un settore turistico più all’avanguardia. Ben collegato all’Europa, il regno gode di attrazioni di primo piano. Le città da visitare assolutamente sono Marrakech, Fez ed Essaouira. Perditi tra i loro mercati e godi dei loro rumori e odori.

Per una vacanza più all’insegna dell’avventura, puoi decidere di scalare il monte Toubkal, che con i suoi 4167 metri è la montagna più alta della catena montuosa dell’Atlante ma anche di tutto il Nord Africa. A poche centinaia di chilometri dalla vetta si trova l’inizio del Sahara. Il Marocco ospita alcune delle parti più belle dell’immenso deserto, quindi ti consiglio di farci un giro di almeno tre o quattro giorni.

Approfondimento: https://www.marocco.org/cosa-vedere-marocco/

Capo Verde

Scendendo lungo la costa occidentale dell’Africa, ti troverai in Senegal e, di fronte, l’arcipelago di Capo Verde, le cui isole sono di una varietà incredibile.

Il bello di fare unna vacanza a Capo Verde è che ce n’è per tutti i gusti. Se sei in cerca di mare cristallino e vita da spiaggia, l’isola di Sal è quella che fa al caso tuo. Per la cultura, scegli Mindelo, sull’isola di Sao Vicente. E proprio di fronte a questa vedrai Santo Antao, la più occidentale dell’arcipelago, che è anche quella perfetta per gli amanti delle camminate, dal momento che è molto montuosa e offre paesaggi stupendi.

Approfondimento: https://www.skyscanner.it/notizie/capo-verde

Tanzania

Tornando sulla costa orientale, non posso non menzionarti il paese migliore per fare un safari in Africa: la Tanzania.

Il Serengeti e il cratere di Ngorongoro sono due meraviglie della natura, così come lo è la grande migrazione degli gnu. A pochi chilometri si trova anche il monte Kilimangiaro, la montagna più alta d’Africa, la cui vetta quasi raggiunge i 6000 metri sul livello del mare.

Non ti basta? Combina una vacanza avventurosa con un po’ di relax sulle spiagge bianche di Zanzibar che delimitano acque cristalline.

Approfondimento:

Sudafrica

Una delle mete africane più gettonate dai turisti internazionali è senza dubbio il Sudafrica. Certamente la sua particolare cultura con forte influenza europea ha aiutato ad attirare viaggiatori da altri continenti. Ma non è solo per questo che dovresti sceglierla per la tua vacanza.

Dal punto di vista dei safari non ha niente da invidiare alle vicine Botswana e Zambia, con il Krug National Park che è famoso quanto il Serengeti in Tanzania. La sua particolare posizione rende il Sudafrica perfetto per una vacanza all’insegna del mare e del surf in particolare.

Tra li centri urbani non puoi non visitare Città del Capo, assoluta perla posta a cavallo tra due oceani.

Approfondimento: https://siviaggia.it/idee-di-viaggio/viaggio-in-sudafrica-le-mete-e-i-consigli-per-una-vacanza-sicura/227598/

Madagascar

Voglio finire questo elenco con un paese stupendo ma spesso sottovalutato, il Madagascar.

Situato al largo della costa sudorientale dell’Africa, quest’isola enorme è conosciuta quasi esclusivamente per i suoi villaggi turistici nella zona di Nosy Be, nel nord del paese.

Ma il Madagascar non è solo questo!

Innanzitutto, ti consiglio di passare dalla capitale Antananarivo, con la sua atmosfera a metà tra modernità e retaggio coloniale. L’influenza francese si sente soprattutto nella cucina: potrai trovare infatti piatti deliziosi cucinati con ingredienti locali.

Il mio consiglio poi è di visitare la costa sudoccidentale del Madagascar, che va da Morondava a Toliara. Esplorando piste sabbiose arriverai a spiagge idilliache punteggiate di piccoli villaggi di pescatori, dove la vita frenetica delle grandi città europee ti sembrerà solo un brutto sogno.

Approfondimento: https://www.costacrociere.it/costa-club/magazine/isole/madagascar.html

Conclusione

Spero che questa lista ti abbia aiutato a mettere uno di questi paesi dell’Africa in cima alla tua lista dei desideri per la tua prossima vacanza!